Da concussione a induzione indebita per l'assessore, il privato non perde il risarcimento
L'iniziale condanna per concussione riqualificata in appello come induzione indebita non fa venir meno il diritto alla restituzione e al risarcimento dei danni per chi al momento della commissione del fatto era da considerarsi persona offesa dal reato ha riaffermato la Corte di Cassazione con la sentenza n. 3342/16, depositata il 26.01.2016. Orientamento già espresso dai giudici di legittimità in ordine alla riqualificazione dei delitti contro la Pa, a seguito dell'entrata in vigore della legge 190/2012. E, ciò che rileva è che, anche nel caso di cassazione della sentenza di appello di condanna per compiuta prescrizione del reato di induzione indebita, restano ferme le statuizioni patrimoniali decise e il diritto alla rifusione delle spese legali a favore della parte civile